Nessun prodotto nel carrello.

Contatti

Via San Donato 74/5, Granarolo dell'Emilia,Bologna

info@aisaemiliaromagna.it

+39 348 257 6931

Categoria: Blogging

Simulation-Rehab-Featured-Image-1024×536
Blogging

Allenamento di simulazione per l’equilibrio

Autrice : Ellie Martin

Nel corso degli anni, la tecnologia è diventata uno strumento ampiamente utilizzato per programmi terapeutici e ricerca sulla riabilitazione. Replicando scenari di vita reale in un ambiente controllato, la formazione tramite simulazione offre un modo sicuro ed efficace per valutare e migliorare le capacità di equilibrio. I progressi della tecnologia sono diventati una buona risorsa per i terapisti da utilizzare in contesti riabilitativi. Alcune di queste tecnologie includono:

  •       Realtà Virtuale (VR)
  •       Bertec
  •       Nintendo Wii Fit 
Cos'è la realtà virtuale?

La tecnologia della realtà virtuale (VR) è diventata uno strumento utilizzato nella riabilitazione, offrendo un approccio unico per gli interventi terapeutici. La VR ha molti compiti diversi che sono come situazioni di vita reale che facilitano la riabilitazione motoria, cognitiva ed emotiva. Per la riabilitazione fisica, la VR può fornire esercizi che mirano a movimenti e gruppi muscolari specifici. Uno studio condotto da Mao et al. ha scoperto che, “rispetto alla terapia riabilitativa convenzionale, c’è un miglioramento più significativo nella funzione motoria e nelle attività della vita quotidiana quando vengono trattati utilizzando la realtà virtuale”. La VR può essere personalizzata per l’individuo in base al livello di difficoltà dei compiti e degli scenari, rendendola un’esperienza più coinvolgente. La VR offre opportunità per l’allenamento della memoria e dell’attenzione attraverso giochi interattivi e simulazioni progettati per migliorare le funzioni cognitive.  Nel complesso, la realtà virtuale migliora il processo di riabilitazione attraverso l’esposizione di scenari di vita reale

Che cosa è Bertec?

Simile alla realtà virtuale, Bertec valuta e stima le funzioni sensoriali e motorie degli individui attraverso scenari virtuali. Mentre ci si trova in questo simulatore a cupola, i terapisti testano il tuo equilibrio e i tuoi tempi di reazione eseguendo molte attività diverse che richiedono di spostare l’equilibrio. Il pavimento del Bertec si muove leggermente con il movimento dell’individuo, quindi è necessaria un’imbracatura per evitare cadute. Ho utilizzato questa forma di riabilitazione al Central DuPage Hospital. È un’esperienza unica e coinvolgente se stai cercando di provare qualcosa di nuovo. I terapisti possono utilizzare i punteggi di valutazione del Bertec per sviluppare un piano di trattamento adeguato, pensato apposta per te.

Cos'è la Nintendo Wii?

A differenza della maggior parte dei videogiochi che utilizzano solo un controller, i giochi per Nintendo Wii sono considerati quelli che prevedono un coinvolgimento e un movimento più attivi. Si dice che Nintendo Wii sia lo strumento di realtà virtuale più popolare nella neuroriabilitazione. Wii è uno strumento semplice che i pazienti possono utilizzare comodamente a casa propria. Gli utenti di Nintendo Wii possono impegnarsi virtualmente in varie attività utilizzando un controller portatile o un joystick. Yu Xing del Dipartimento di educazione fisica e allenamento afferma: “L’esercizio Wii Fit è un approccio efficace per migliorare l’equilibrio funzionale, statico e dinamico tra gli anziani”.

L’allenamento di simulazione migliora le capacità di equilibrio in diverse popolazioni. La sua capacità di ricreare ambienti realistici, fornendo al contempo un ambiente sicuro e controllato, consente un miglioramento mirato delle capacità di equilibrio. Dagli atleti agli individui sottoposti a riabilitazione, l’allenamento di simulazione offre propriocezione, consapevolezza spaziale e controllo neuromuscolare. Man mano che la tecnologia continua a evolversi, cresceranno anche le opportunità di perfezionare l’equilibrio attraverso metodi di simulazione.

Disclaimer: chiedi sempre consiglio al tuo medico o ad altri operatori sanitari qualificati per qualsiasi domanda tu possa avere riguardo a una condizione medica o a un trattamento e prima di intraprendere un nuovo regime di assistenza sanitaria, esercizio fisico, trattamento o integratore alimentare. Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore. NAF non approva alcun prodotto o servizio. 

Riferimenti

Boeldt, Debra et al. “Utilizzo della terapia di esposizione alla realtà virtuale per migliorare il trattamento dei disturbi d’ansia: identificazione delle aree di adozione clinica e potenziali ostacoli”. Frontiers in Psychiatry , vol. 10, 25 ottobre 2019, https://doi.org/10.3389/fpsyt.2019.00773.

P;, Raipure A;Kasatwar. “Gli effetti di Nintendo Wii Fit sull’allenamento del controllo dell’equilibrio posturale nella popolazione geriatrica: una revisione”. Cureus , US National Library of Medicine, pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36523697/. Consultato il 10 aprile 2024.

Mao, Yurong, et al. “L’allenamento con la realtà virtuale migliora la funzione dell’equilibrio.” Ricerca sulla rigenerazione neurale , Biblioteca nazionale di medicina degli Stati Uniti, 1 settembre 2014, www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4211206/. 

Informazioni sull'autore

Mi chiamo Ellie Martin e ho una rara forma di atassia cerebellare. Mi sono laureata di recente al college dove ho studiato servizi di riabilitazione. Ho scritto questo articolo come parte di una serie di blog per condividere informazioni che ho appreso insieme ad alcune esperienze personali sull'argomento.

DALL·E 2025-02-14 12.31.37 – A scientific illustration of glial cells in the cerebellum, highlighting their role in spinocerebellar ataxia type 1 (SCA1). The image should show neu
BloggingInformazioni scientifiche

La glia nell’atassia spinocerebellare di tipo 1

Scritto da Marija Cvetanovic, PhD - Revisionato da Spyros Petrakis, PhD
I ricercatori di Yale forniscono prove del fatto che le cellule gliali, in particolare la glia di Bergmann nel cervelletto, possono contribuire alla patogenesi della malattia nell'SCA1.

Il cervello umano contiene circa 170 miliardi di cellule. Tuttavia, circa la metà di esse (86 miliardi di cellule) non sono neuroni. La maggior parte di queste cellule non neuronali sono chiamate glia, un termine che comprende: a) astrociti, glia a forma di stella che supporta e regola i neuroni, b) microglia, che protegge il cervello dalle infezioni e rimuove le cellule morte, e c) oligodendrociti, che producono un foglio di mielina che aiuta i neuroni a comunicare più velocemente. Il cervelletto è una regione cerebrale con grave patologia nelle atassie spinocerebellari (SCA) e contiene un tipo speciale di astrociti chiamati glia di Bergmann. La glia di Bergmann (BG) risiede accanto alle cellule di Purkinje (PC), un tipo di neuroni che sono importanti per il movimento e l’equilibrio e che vengono persi nelle SCA. I BG sono essenziali per il corretto funzionamento delle PC e la disfunzione dei BG può portare alla perdita di PC e a deficit di movimento.

In caso di malattia, gli astrociti subiscono un cambiamento nella loro forma e funzione, che può essere benefico o dannoso. L’atassia spinocerebellare di tipo 1 (SCA1) è una malattia neurodegenerativa ereditaria dominante causata dall’espansione delle ripetizioni del trinucleotide CAG nel gene Ataxin1 ( ATXN1) . Queste ripetizioni codificano per tratti di glutammina (poliglutammina, poliQ) più lunghi nella proteina ATXN1. I pazienti con SCA1 soffrono di deficit motori e di equilibrio progressivi e grave perdita di PC nel cervelletto. Ci sono anche prove che i BG cambiano la loro forma nel cervello dei pazienti con SCA1.

Per indagare se i BG contribuiscono effettivamente all’insorgenza e alla progressione della malattia SCA1, i ricercatori utilizzano modelli murini di SCA1. Uno dei modelli murini di SCA1 meglio caratterizzati è la linea ATXN1[82Q] creata dal Dott. Harry Orr presso l’Università del Minnesota. In questi topi, l’ATXN1 mutante con 82 ripetizioni CAG è espresso solo nel PC. I topi ATXN1[82Q] mostrano una riduzione e un’eventuale perdita del PC, deficit di movimento ed equilibrio e cambiamenti nei BG, come si vede nei brevetti SCA1. Studi precedenti hanno scoperto che i BG sono utili nelle fasi iniziali della malattia, ma diventano dannosi nelle fasi avanzate della SCA1. In particolare, prevenire i cambiamenti dei BG nelle fasi iniziali della malattia esacerba i problemi di movimento ed equilibrio nei topi e peggiora la patologia del PC. L’opposto si osserva quando i cambiamenti dei BG vengono modulati in una fase successiva, un evento che migliora i deficit motori e la patologia del PC. Non si sa ancora cosa provochi il cambiamento di forma della glia di Bergmann e il suo comportamento benefico o dannoso nella SCA1.

In questo studio, Luttik et al. hanno scoperto che l’ATXN1 mutante attiva una particolare via di segnalazione, chiamata segnalazione Wnt, in tutto il cervelletto nelle fasi avanzate della malattia e in due diversi modelli di topi SCA1. La via di segnalazione Wnt svolge un ruolo importante durante lo sviluppo ed è anche coinvolta in varie patologie, tra cui i tumori del seno, del colon e della pelle. Il suo nome (Wnt) è una fusione del gene name wingless nel moscerino della frutta e del suo omologo vertebrato, integrated o int-1 . Wnt si lega a una molecola recettrice sulla superficie delle cellule e provoca cambiamenti attraverso tre diverse vie, una che richiede la proteina chiamata β-catenina, un’altra che coinvolge la proteina Planar Cell Polarity e una terza che modifica i livelli di calcio. Le vie Wnt/β-catenina regolano il movimento della β-catenina nel nucleo, dove lega le proteine ​​TCF/LEF e aumenta l’espressione genica. Utilizzando colture di cellule HeLa immortalizzate, Luttik et al. hanno scoperto che l’ATXN1 mutante si lega direttamente alle proteine ​​TCF e aumenta ulteriormente l’espressione genica da parte di Wnt.

Quindi, gli autori hanno chiesto cosa sarebbe successo se fossero riusciti a mitigare la segnalazione Wnt e le vie della β-catenina nei topi SCA1. Sarebbe stato benefico, riducendo la patologia PC e i deficit motori o dannoso, peggiorando i sintomi SCA1? Cosa sarebbe successo se avessero aumentato la segnalazione Wnt nei topi sani? Ciò avrebbe causato i sintomi SCA1?

Gli autori hanno prima aumentato o diminuito la segnalazione Wnt nei PC. La riduzione della segnalazione Wnt nei PC non ha migliorato la patologia nei topi SCA1. Inoltre, l’aumento della segnalazione Wnt nei PC di topi sani non ha causato patologia. Sulla base di queste osservazioni, gli autori hanno concluso che le modifiche della segnalazione Wnt nei PC non sembrano svolgere un ruolo importante in SCA1. Tuttavia, gli autori hanno osservato un aumento della segnalazione Wnt nei BG che sono importanti per la funzione dei PC. Pertanto, hanno eseguito esperimenti simili nei BG di topi sani e SCA1. Hanno scoperto che l’aumento di Wnt/β-catenina nei BG di topi sani, provoca cambiamenti nella forma e nel numero di BG, come osservato anche in SCA1. Questi entusiasmanti risultati hanno indicato che la segnalazione Wnt/β-catenina può influenzare i BG in SCA1.

Successivamente, gli autori hanno posto una domanda chiave: la riduzione della segnalazione Wnt/β-catenina in BG migliorerebbe la patologia SCA1? Sfortunatamente, la patologia SCA1 non è stata salvata da una diminuzione del 50% della segnalazione Wnt in tutto il corpo. È possibile che sia necessaria una riduzione maggiore della segnalazione Wnt per salvare la patologia SCA1. In alternativa, altri percorsi di segnalazione che sono cambiati in SCA1 possono compensare la soppressione della segnalazione Wnt e sono sufficienti a causare la patologia SCA1.

In sintesi, questo studio supporta ulteriormente l’importanza di BG nella progressione della SCA1 e indica che la segnalazione Wnt contribuisce ai cambiamenti di BG nelle fasi avanzate della malattia. Il ruolo esatto della segnalazione Wnt nella SCA1 deve ancora essere determinato in studi futuri.

Dichiarazione di conflitto di interessi

L’autore e l’editore non hanno conflitti di interesse da dichiarare.

Citazione dell'articolo rivisto

Luttik K, Tejwani L, Ju H, Driessen T, Smeets CJ, Edamakanti CR, Khan A, Yun J, Opal P, Lim J. Effetti differenziali della segnalazione Wnt-β-catenina nelle cellule di Purkinje e nella glia di Bergmann nell’atassia spinocerebellare di tipo 1. Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze. 23 agosto 2022;119(34):e2208513119.
recensione_neurotuta_mollii
Blogging

Exopulse Molli Suit

Questa tuta di neuromodulazione rilassa i muscoli spastici e rigidi, attivando i muscoli ipotonici e alleviando il dolore conseguente: Exopulse Mollii Suit apre nuove strade nel trattamento dei disturbi neurologici e dei relativi sintomi. Si tratta di una tuta di neuromodulazione che sfrutta un riflesso fisiologico noto come inibizione reciproca: trasmettendo un preciso segnale elettrico al muscolo antagonista del muscolo più contratto, questo tende a rilassarsi. La combinazione degli effetti di rilassamento dei muscoli spastici o rigidi e dell’attivazione dei muscoli ipotonici risulta nella possibilità di una vita quotidiana più attiva e con meno dolore. In definitiva, si tratta di un dispositivo di assistenza medicale personale che sfrutta una stimolazione elettrica sottosoglia, su tutto il corpo, che contrasta i sintomi motori associati a condizioni neurologiche quali la paralisi cerebrale, la sclerosi multipla, l’ictus e altre diagnosi neurologiche che provocano condizioni analoghe.

58 elettrodi inseriti nell'intera tuta

Exopulse Mollii Suit possiede 58 elettrodi integrati che stimolano 40 gruppi muscolari chiave.

Collegamento

Attacco magnetico per unire l’unità di controllo e la tuta

Unità di controllo staccabile: il modello di stimolazione personalizzabile della tuta è controllato direttamente da questo hub, facilmente accessibile per l’uso domestico e agevolmente rimovibile per pulire la tuta.* Consente 30 diverse impostazioni per gruppo muscolare, utilizzando una stimolazione tramite neuromodulazione con sottosoglia a 20 Hz. *L’unità di controllo non è lavabile. Rimuovere sempre l’unità di controllo prima di lavare la tuta. Il lavaggio dell’unità di controllo può invalidare la garanzia di due anni.

Exopulse Mollii Suit è composta da una giacca, pantaloni e unità di controllo

Giacca e pantaloni separati disponibili dalla taglia 104 cm fino alla 5XL per uomo e donna. È disponibile in 37 misure, a partire dall’età 2-3 anni, incluse le taglie comode per bambini.

Materiale

Buona vestibilità grazie al mix sintetico confortevole e traspirante.

Due cerniere per braccio e gamba

Centri in Emilia Romagna

Bologna

Orari Lunedì, Martedì, Mercoledì e Venerdì: 8.30-12.30 e 15.00-19.00
Giovedì e Sabato: 8.30-12.30
Via Giorgio Ercolani, 4 A/G – 40122 Bologna (BO)
Tel. 051 556409
Email: bologna@ottobock.com

Budrio

Orari dal Lunedì al Giovedì: 8.00-12.30 e 13.30-17.00
Venerdì: 8.00-12.30 e 13.30-16.00
Via Ettore Guizzardi, 66 – 40054 Budrio (BO)
Tel. 051 6920076
Email: budrio@ottobock.com

Cesena

Orari dal Lunedì al Venerdì: 8.30-12.30 e 14.30-18.30
Via Lucania, 198 – 47521 Cesena (FC)
Tel. 0547 646486
Email: cesena@ottobock.com

Piacenza

Orari dal Lunedì al Venerdì: 8.30-12.30 e 14.00-18.00
Viale dell’Artigianato, 34 – 29122 Piacenza (PC)
Tel. 0523 716710
Email: piacenza@ottobock.com

Reggio Emilia

Orari dal Lunedì al Venerdì: 8.30-12.30 e 14.00-18.00
Via Erio Benassi, 9 – 42124 Reggio Emilia (RE)
Tel. 0522 273222
Email: reggioemilia@ottobock.com

Sassuolo

Orari Lunedì, Martedì, Mercoledì e Venerdì: 8.30-12.30 e 15.00-19.00
Giovedì e Sabato: 8.30-12.30
Piazza della Libertà, 64 – 41049 Sassuolo (MO)
Tel. 0536 805416
Email: sassuolo@ottobock.com

Per tutte le info sul prodotto, collegati al sito del produttore : Ottobock

disartria
Blogging

Ampliare la comprensione della disartria atassica

Scritto da Jacqueline Ambur Gragg
Revisionato da Celeste Suart, PhD

Una ricerca dell'Università di Washington evidenzia differenze nel modo in cui l'atassia può influire sui muscoli utilizzati per parlare. .

La comunicazione è una parte fondamentale dell’esperienza umana. Molti atassici hanno anche problemi di linguaggio confuso e poco chiaro, noto come disartria. Sebbene la nostra comprensione della disartria nell’atassia sia cresciuta, rimane incompleta. Anche all’orecchio allenato, un caso di disartria atassica suona molto diverso da un altro. Ciò può rendere difficile ottenere una diagnosi o un trattamento accurati.

La dott. ssa Kristie Spencer del dipartimento di Scienze del linguaggio e dell’udito dell’Università di Washington Seattle ha trascorso gli ultimi due decenni a studiare il linguaggio atassico. Ha pubblicato numerose pubblicazioni e tenuto diverse presentazioni sull’argomento. Nel febbraio 2024 ha partecipato alla Conferenza sul linguaggio motorio a San Diego, CA per presentare l’ultimo studio di ricerca del suo team.

La Dott.ssa Spencer alla conferenza di San Diego sul linguaggio motorio del febbraio 2024, presentando il titolo della sua ultima ricerca "Esame dei sottogruppi percettivi della disartria atassica tramite classificazione libera uditiva

Sottogruppi di disartria

Mentre la maggior parte dei casi di disartria sono raggruppati in un’unica categoria, molti pazienti presentano una varietà di sintomi, lasciando aperta la possibilità dell’esistenza di diversi sottogruppi all’interno della diagnosi più ampia di disartria atassica. Per oltre dieci anni, la dott. ssa Spencer e il suo team hanno condotto vari studi esaminando i sottogruppi di disartria. Lo studio più recente è iniziato nel 2022.

Lo studio è stato condotto su Zoom con partecipanti trovati sul CoRDs Ataxia Patient Registry. Oltre 400 persone provenienti da tutti gli Stati Uniti e dal Canada si sono offerte volontarie per partecipare allo studio. I volontari iniziali sono stati valutati in base a diversi criteri, tra cui se gli individui avevano ricevuto una diagnosi di disartria atassica. Questo perché la disartria causata da danni al cervelletto, come l’atassia, è diversa dalla disartria causata da danni ad altre parti del cervello. Alla fine, sono stati selezionati 25 partecipanti. I partecipanti hanno registrato campioni del loro discorso per l’analisi dei sottogruppi.

Dopo aver raccolto tutti i campioni di registrazione, il dott. Spencer e altri 17 logopedisti (SLP) si sono messi al lavoro per analizzare le registrazioni. Hanno scoperto che ci sono due sottogruppi principali di disartria atassica. Il primo gruppo, chiamato sottogruppo “instabilità”, tende a essere altamente variabile in termini di tono della voce, volume, errori di linguaggio e ritmo. Il secondo gruppo, chiamato sottogruppo “inflessibilità”, tende a sembrare più “robotico” e ha una variabilità insolitamente ridotta in queste stesse aree. Entrambi i sottogruppi erano presenti nei campioni registrati. Tuttavia, il sottogruppo variabile era più comune. Solo due partecipanti sono stati classificati come aventi il ​​sottotipo inflessibile.

Cosa significa questo per gli atassici?

Spesso i logopedisti elaborano un piano di trattamento per i pazienti con disartria atassica basato su una comprensione generale della disartria, piuttosto che sulla presentazione unica della disartria del singolo individuo. La ricerca del dott. Spencer ci mostra che non esiste un approccio unico per il trattamento della disartria atassica. Ulteriori ricerche che coinvolgano una gamma più ampia di partecipanti con disartria atassica che eseguono compiti di linguaggio più vari (come avere una conversazione) aiuterebbero gli SLP a personalizzare ulteriormente il trattamento in base alle esigenze dei singoli pazienti.

Parole chiave

Disartria: disturbo motorio del linguaggio in cui i muscoli coinvolti nella parola sono indeboliti o inibiti, con conseguenti difficoltà di articolazione e deglutizione.

Logopedisti: terapisti autorizzati, specializzati nell’esame e nel trattamento di persone affette da vari tipi di disturbi del linguaggio.

Dichiarazione di conflitto di interessi
L’autore e l’editore non hanno conflitti di interesse da dichiarare.
Citazione dell'articolo rivisto

Bouchard, H., Spencer, KA, & Lansford, K. Esame dei sottogruppi percettivi della disartria atassica tramite classificazione libera uditiva. Presentato alla conferenza di San Diego del 2024 sul linguaggio motorio.

Logo home 2
Blogging

SPECIALE | 54° CONGRESSO della SOCIETÀ ITALIANA di NEUROLOGIA

L’Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche (A.I.S.A.) opera nel campo del volontariato sociale e sanitario per incoraggiare e promuovere la ricerca scientifica genetico molecolare, biochimica ed immunologica sulle atassie nelle varie forme, dominanti e recessive. Svolge attività di informazione e promozione per la loro prevenzione, presta sostegno globale ai pazienti atassici e alle loro famiglie aiutandoli nella risoluzione dei problemi derivanti dalla comparsa della malattia, raccoglie fondi per realizzare tali obiettivi. Nata nel 1982 in Lombardia è stata riconosciuta giuridicamente dal Ministero della Sanità con D.M. del 5 settembre 1995. È presente nella Consulta Malattie Rare del Ministero della Salute, fa parte della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (F.I.S.H.) e del Consiglio Nazionale Disabilità (C.N.D), partecipa attivamente alle iniziative europee per l’handicap con EUROAtaxia, fa parte delle Associazioni amiche di Telethon.
Ha un sito internet, www.atassia.it, pubblica il trimestrale “Archimede” ed è presente con sedi periferiche e comitati promotori in varie regioni italiane. L’A.I.S.A. ha una propria Commissione Medico Scientifica, formata da ricercatori di diverse università italiane, esperti in atassie. Obiettivi dell’Associazione, come si legge nello statuto, sono: promuovere l’informazione sulla malattia, garantire la riabilitazione, finanziare la ricerca.

Diffondere una corretta informazione su questo gruppo di malattie è fondamentale per promuoverne la conoscenza e sensibilizzare la popolazione generale. Esistono atassie dominanti, che interessano gli adulti e che comprendono le atassie spino-cerebellari (SCA) e le atassie episodiche. Poi ci sono le atassie recessive, delle quali fa parte l’atassia di Friedreich, e che riguardano in misura prevalente i bambini. A.I.S.A. si rivolge a tutti i pazienti con atassia e lavora per far conoscere questo raro insieme di malattie, promuovendo una partecipazione attiva dei pazienti alla vita sociale. 

Le persone affette da atassia conservano numerose capacità e hanno quindi la possibilità di essere utili e di svolgere numerose attività: occorre quindi lavorare per favorire la loro inclusione nella società e garantire loro una vita attiva. La fisioterapia è pertanto una opzione irrinunciabile.

Sostenere la ricerca

Un obiettivo non secondario di A.I.S.A. consiste nel supportare economicamente gli studi scientifici su tutte le forme di atassia. Per la scelta dei progetti ci affidiamo alla valutazione da parte dei medici della nostra Commissione medica. Ci vuole attenzione per non disperdere i fondi raccolti, in modo che ogni euro versato possa essere fruttuoso. Oltre a ciò chiediamo la collaborazione di Fondazione Telethon per una peer review che garantisca maggiormente le scelte. Per l’atassia, in ogni sua forma, non c’è ancora cura, ma ci sono progressi dal punto di vista della ricerca sulla terapia sia con farmaci tradizionali come il dimetilfumarato che è già utilizzato in altre patologie neurologiche e non (sclerosi multipla, psoriasi), oppure l’etravirina che è usata nei pazienti con immunodeficienze acquisite, sia con terapie innovative come
l’omaveloxolone che induce la proliferazione mitocondriale.

Omaveloxolone è stato approvato negli Stati Uniti lo scorso anno. L’Associazione si è attivata con una raccolta firme attraverso il suo sito per avere al più presto il farmaco in Italia. Il 10 luglio scorso AIFA ha approvato l’erogazione del farmaco per mezzo della legge 648. Notizia che stavamo aspettando con  ansia, dopo l’approvazione nel febbraio scorso da parte dell’ente regolatorio europeo (EMA).

In Gazzetta Ufficiale n. 160 del 10-07-2024 è stata pubblicata la determina n.186 “Inserimento del medicinale Skyclarys a base di omaveloxolone, nell’elenco istituito, ai sensi della legge 648, per il trattamento dell’atassia di Friedreich negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a sedici anni”. Omaveloxolone potrà essere prescritto da parte di medici operanti presso i Centri autorizzati al trattamento dell’atassia di Friedreich e sulla base delle procedure vigenti a livello regionale ai sensi della Legge n. 648/96. I centri regionali designati si stanno attivando in tal senso contattando le persone con atassia di Friedreich per i controlli atti a permettere l’assunzione del trattamento. Oltre ai farmaci tradizionali in questi anni si sta sviluppando la terapia molecolare con oligonucleotidi che sta dando ottimi risultati in alcune malattie a trasmissione ereditaria, come la malattia di Huntington, malattia genetica neurodegenerativa, un po’ cugina di quelle che sono le atassie dominanti, oppure nell’atassia muscolare spinale. Altra speranza è la terapia genica. La ricerca necessita di ricercatori motivati e di fondi e donazioni, senza le quali, i passi che vogliamo compiere sarebbero più lenti. Al momento non essendoci ancora una cura per l’atassia, la terapia riabilitativa rappresenta l’unico trattamento disponibile. La riabilitazione infatti consente ai pazienti di poter raggiungere il maggior livello di autonomia possibile nel contesto di malattia presente. Quanto viene offerto dal Servizio Sanitario Nazionale è spesso, soprattutto in certe regioni, limitato a pochi trattamenti o pacchetti di poche ore, a volte ripetibili, oppure ricoveri riabilitativi che comportano spostamenti in altre regioni. Invece i pazienti hanno estremo bisogno di supporto in questo senso, per non perdere le abilità.

L’importanza di un percorso riabilitativo mirato e continuativo

L’associazione raccoglie fondi da destinare alla ricerca, ma anche per supportare la riabilitazione, intervenendo con rimborsi personalizzati quando il paziente deve pagare personalmente i trattamenti fisioterapici ottenuti privatamente. Questo per l’Associazione è un punto dolente, che impegna tante risorse, ma è fondamentale (nel 2023 abbiamo erogato contributi per un totale di circa 60.000 euro). In alcune regioni sono stati avviati supporti che sostituiscono il servizio pubblico e sono i nostri “fiori all’occhiello” (esempi di cui siamo orgogliosi sono la liedtherapy in Lombardia, la palestra di  Granarolo dell’Emilia), ma auspichiamo una generalizzazione nazionale di implementazione dei trattamenti e ricoveri riabilitativi.

In senso etimologico il termine “atassia” deriva dal greco “a-taxos” e significa “assenza di ordine”, dunque fa riferimento ad un disturbo neurologico conseguente ad una degenerazione o alterazione dello sviluppo del cervelletto e delle sue connessioni funzionali provocando una mancata coordinazione dei movimenti muscolari. Gli studi dedicati al comportamento funzionale del cervelletto hanno fatto comprendere come questo sistema sia capace di controllare e dirigere le operazioni motorie del corpo in un perfetto assetto di equilibrio. Il danno, quindi, non è rappresentato dalla perdita del movimento, ma da una imperizia nel controllo del movimento presente. La sindrome atassica è certamente una condizione ad alto potenziale invalidante, ma che dispone di un protocollo dedicato ed efficace. Tuttavia, al paziente atassico vengono di frequente somministrate procedure riabilitative generiche, indicate per altre patologie neurologiche.

Le sindrome atassiche, infatti, non sono sindromi paralitiche e ritrovano la loro patogenesi nel sistema cerebellare, sistema ben distinto nei suoi confini anatomici e nei suoi profili funzionali dal sistema cerebrale. Il corretto svolgimento della prassi rieducativa è guidato dalla costante osservazione del
comportamento motorio del paziente e dalle competenze in campo neurobiologico e meccanico dell’operatore.

A Paderno Dugnano in Lombardia viene praticata la liedtherapy di gruppo, un metodo di riabilitazione vocale particolarmente indicato in tutti quei pazienti atassici con problemi di disfagia e di articolazione della parola. Questa terapia ha molte valenze in quanto oltre ad aiutare le persone a respirare ed esprimersi meglio, aiuta a mantenere anche il tono della voce più alto per più tempo. I ragazzi del gruppo sono molto soddisfatti anche perché gli incontri aiutano nella socializzazione.

Il servizio riabilitativo in Emilia Romagna

Dal 2014 è andato progressivamente strutturandosi un servizio riabilitativo presso la sede A.I.S.A. di Granarolo dell’Emilia (Bologna). Attualmente il servizio prevede trattamenti fisioterapici e logopedici a modalità estensiva prevalentemente settimanale erogati da operatori tecnici del Centro di Riabilitazione AXIA. I pazienti vengono inseriti nelle attività riabilitative del progetto successivamente ad una valutazione da parte di un team multiprofessionale (tecnici,
medico fisiatra, psicologo, neurologi). Questo progetto assistenziale nasce da un’esperienza prolungata di lavoro di un team multidisciplinare all’ospedale Bellaria. All’interno della fondazione “il Bene” dell’Azienda USL di Bologna i pazienti con atassia sono stati i primi a beneficiare di una assistenza specifica dedicata al tipo di malattia neurologica presentata.Ci siamo accorti che, terminata la fase diagnostica e in assenza di una terapia efficace nel controllare e ridurre la progressione di malattia, le persone affette da atassia preferivano rinunciare alla socialità e ai rapporti umani e isolarsi al proprio domicilio.

La riabilitazione neuromotoria rappresentò inizialmente uno strumento forte di relazione, costringendo le persone a ritornare a vivere una socialità dimenticata. Ma la riabilitazione deve essere fatta in maniera continuativa e i pochi “spazi” di riabilitazione offerti dalle strutture pubbliche non sono sufficienti a garantire risultati accettabili. Da qui il concetto di sussidiarietà con l’assistenza pubblica.

Queste riportate sono prettamente esperienze fisioterapiche, ma in ambito A.I.S.A. abbiamo bellissime storie che riguardano l’accesso allo sport di persone affette da sindromi atassiche. Da segnalare A.I.S.A. Sport che fa parte del Network AISA, presente nel Lazio. Facciamo molto, ma molto resta ancora da fare. In attesa della cura, prepariamoci. Ci sarebbe ancora da raccontare della nostra storia che vuole farsi carico di pazienti, con malattia ancora senza cura, al momento ci fermiamo qui, sottolineando che i pazienti atassici vogliono in prima persona essere protagonisti, vivere e non sopravvivere.
Maria Litani
Presidente A.I.S.A. Nazionale
enrico_bertini_comm
Blogging

Malattie rare, neurologo Bertini: “Atassia di Friedreich è una patologia multisistemica”

'Si manifesta con difficoltà di equilibrio e mancanza di coordinazione'

L’atassia di Friedreich (Af) è una malattia neurologica multisistemica progressiva a trasmissione autosomica recessiva. Si eredita dunque da ambedue i genitori”. La malattia rara è causata da “una alterazione del gene della fratassina, che ne determina una riduzione sostanziale. Questa è una proteina essenziale che si associa alla membrana interna dei mitocondri, organuli deputati alla creazione dell’energia cellulare. La carenza di fratassina porta una disfunzione mitocondriale multiforme che compromette molti sistemi d’organo, in particolare quello nervoso, il cardiaco e l’endocrino”. Lo ha detto il neurologo Enrico Bertini, responsabile dell’Unità di ricerca Malattie neuromuscolari e neurodegenerative dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, partecipando all’incontro con la stampa organizzato oggi a Milano da Biogen, a una settimana dalla Giornata mondiale dell’atassia, che si celebra ogni 25 settembre.

L’Af, la più comune delle atassie ereditarie (rappresenta il 50% dei casi), “si manifesta con” sintomi neurologici come “difficoltà di equilibrio e mancanza di coordinazione dei movimenti progressivo nel tempo – continua l’esperto – Talvolta si riscontrano anche movimenti oculari anomali e cambiamento dell’eloquio. Cecità e sordità possono essere altre manifestazioni della patologia, spesso – ma non sempre – tardive, così come l’urgenza urinaria. Al disturbo di coordinamento iniziale, poi, segue un disturbo di fatica e molti pazienti sviluppano una scoliosi”. 

Nel 90% dei casi i segni all’esordio sono di tipo neurologico, mentre nel restante 10% si hanno altri campanelli d’allarme, come la scoliosi o una cardiomiopatia. In Italia si stima che ci siano circa 600-700 pazienti con atassia di Friedreich e, in linea generale, si rileva una prevalenza di circa 1-2 persone ogni 50mila nel mondo, 1 su 20mila-50mila in Europa, con incidenze maggiori nel sud ovest della Francia, in Irlanda e nel nord della Spagna. Nettamente inferiore è la prevalenza in Africa, più alta invece quella canadese. L’esordio classico, nel 75% dei casi, è tra i 15 e i 24 anni, ma esistono anche forme ad esordio precoce e tardivo: nel primo caso la progressione patologica è più rapida, mentre nel secondo è più lenta. “Questa malattia colpisce nella maggior parte dei casi giovani adulti o adolescenti – precisa Bertini – In questi ultimi anni si parla di più di questa malattia in quanto stanno sorgendo delle possibilità terapeutiche e, quindi, è diventato importante, nel campo medico, focalizzarsi sulla diagnosi precoce, in quanto più precocemente si interviene, meglio si può condizionare la progressione di questa malattia”. Se infatti finora le sole terapie disponibili prevedevano la somministrazione di farmaci e integratori antiossidanti e una costante fisioterapia, oggi esiste una nuova opzione terapeutica: l’omaveloxolone. Sviluppato negli Stati Uniti e approvato dalla Fda americana nel 2023 e dall’europea Ema a febbraio 2024, omaveloxolone è stato recentemente inserito da Aifa per l’utilizzo in regime di 648, con l’indicazione per soggetti sopra i 16 anni.
atassia Fried 1
Blogging

Atassia di Friedreich, impatto sulla qualità di vita e ruolo dell’associazione pazienti AISA.

Intervista a Maria Litani, Presidente A.I.S.A Nazionale.

L’ Atassia di Friedreich è un disturbo multisistemico che colpisce principalmente il sistema nervoso, ma anche il sistema muscolo-scheletrico, quello cardiaco ed endocrino. I primi sintomi compaiono generalmente durante l’infanzia e comprendono la progressiva perdita di coordinazione dei movimenti, l’andatura atassica, la debolezza muscolare e l’affaticamento. Ma con il progredire della malattia, possono insorgere anche altre problematiche. AISA è la 1° Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche. Abbiamo chiesto alla presidente, la Prof.ssa Maria Litani, Presidente AISA, di raccontarci quali sono i principali bisogni di questi pazienti e il ruolo dell’associazione.

Guarda il Video

foto email Naf
Blogging

BAMBINO GESU’ ROMA. Nuovo centro di eccellenza per l’atassia in Italia.

Congratulazioni alle 6 nuove cliniche in tutto il mondo che hanno ottenuto la designazione di NAF Ataxia Center of Excellence (ACE). NAF si impegna ad aiutarti a trovare cure di qualità su cui puoi contare. Offriamo questa prestigiosa designazione solo ai centri che offrono servizi completi da parte di medici con formazione/esperienza specialistica nel trattamento dell’atassia o dei disturbi del movimento.

Elizabeth-Foss-Featured-Image-768×402
Blogging

Piccoli passi, grandi progressi con Elizabeth Foss

Per coloro che partecipano alla terapia fisica, potreste sapere che gli esercizi di equilibrio sono molto utili per coloro che soffrono di atassia. La Mayo Clinic afferma che gli esercizi di equilibrio sono particolarmente importanti perché possono aiutare a prevenire le cadute e a mantenervi indipendenti. Può diventare noioso fare gli stessi esercizi ripetutamente, ed è questo che rende il canale YouTube Little Steps, Big Gains una fonte di esercizi divertenti e creativi che offrono varietà.

Little Steps, Big Gains è stato creato dalla terapista occupazionale Elizabeth Foss. Il canale YouTube offre un modo per fare esercizi a casa che possono aiutare a migliorare l’equilibrio e la mobilità. Elizabeth ha notato che mancavano esercizi terapeutici specifici per l’atassia e l’ha vista come un’opportunità per creare video. “Questo canale YouTube è davvero il mio progetto di passione per la comunità dell’atassia”, afferma Elizabeth. Il suo canale è rivolto a persone con problemi neurologici. Fornisce video educativi ed esercizi per aiutare con mobilità, forza ed equilibrio.

Informazioni sugli esercizi di Elizabeth per l'atassia

Il canale di Elizabeth Foss offre programmi di 30 giorni basati sulla ricerca per migliorare equilibrio, forza e mobilità. Questi video sono un ottimo strumento per trovare esercizi specifici per l’equilibrio e la coordinazione per l’atassia e non richiedono l’uso di attrezzature costose. Invece, usa articoli domestici a cui la maggior parte delle persone ha facile accesso.

Incorporare l’esercizio nelle nostre routine può spesso essere una sfida. Tuttavia, con un pizzico di creatività, gli oggetti domestici di uso quotidiano possono trasformarsi in efficaci strumenti di allenamento, offrendo praticità e accessibilità. Un semplice asciugamano può essere utilizzato come fascia di resistenza per esercizi di rafforzamento o una scopa può essere utilizzata per esercizi di equilibrio, dimostrando che la forma fisica può essere raggiunta senza attrezzature specializzate. Riutilizzando oggetti familiari, non solo sfruttiamo al meglio i nostri spazi abitativi, ma dimostriamo anche che l’esercizio può integrarsi perfettamente nelle nostre attività quotidiane, promuovendo uno stile di vita più sano e attivo. Elizabeth ci insegna proprio questo.

La sfida del manico di scopa

Uno dei video più popolari sul suo canale è il Broomstick Challenge, un esercizio di equilibrio e seduta.

Guarda il Video
Sfida di stabilità per la mobilità di 30 giorni

Un altro video da guardare è la sfida “30-day Stability for Mobility”, che utilizza metodi basati sulla ricerca per migliorare la deambulazione.

Guarda il Video

Questi video di esercizi per l’atassia sono una risorsa utile, che offre non solo benefici fisici ma promuove anche un senso di empowerment e comunità. Elizabeth fornisce una routine di fitness accessibile con il vantaggio di poter partecipare a casa. I video sono un promemoria che le persone con atassia non sono sole nel loro percorso verso il benessere fisico. I suoi video possono essere uno strumento utile per la comunità atassica da utilizzare a casa. Sono educativi e ci ispirano a saperne di più sulle nostre condizioni. 

Informazioni sull’autore

Mi chiamo Ellie Martin e ho una rara forma di atassia cerebellare. Mi sono laureata di recente al college dove ho studiato servizi di riabilitazione. Ho scritto questo articolo come parte di una serie di blog per condividere informazioni che ho appreso insieme ad alcune esperienze personali sull’argomento.

skyclarys
Blogging

COMUNICHIAMO CON GIOIA ED EMOZIONE

Nella Gazzetta Ufficiale n. 160 del 10-07-2024 è stata pubblicata la determina n. 186. Inserimento del medicinale Skyclaris a base di Omaveloxolone, nell’elenco istituito, ai sensi della legge 648, per il trattamento dell’atassia di Friedreich negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a sedici anni.