Centro di riabilitazione neuromotoria

Centro di riabilitazione neuro-motoria
La riabilitazione neuromotoria rappresenta inizialmente, un forte strumento di apertura, che spinge le persone a ritornare a vivere una socialità dimenticata e ad intraprendere un percorso di accettazione.
Il Progetto di riabilitazione neuromotoria e psicologica il “biSogno” nasce nel Centro AISA a Granarolo dell’Emilia per rallentare la progressione della malattia ed aiutare i pazienti a conoscere un corpo nuovo. La riabilitazione deve però essere continuativa e l’offerta del servizio pubblico non è sufficente a garantire risultati accettabili. Per ottenere l’eccellenza dell’offerta gratuita per il paziente, il centro si avvale di un team multi specialistico composto da neurologi, fisiatri, fisioterapisti, logopedisti e psicologi. Importanti strumenti come la pedana stabilometrica, permettono ai professionisti di lavorare al meglio accanto ai pazienti.


Il ruolo dei Volontari, rappresenta un altro valore aggiunto al progetto che non può prescindere dai rapporti empatici e dall’insostituibile attività di raccolta fondi per rendere possibile le nostre attività.
Il concetto NON di guarigione ma di CURA e quello di una PRESA IN CARICO GLOBALE MULTIPROFESSIONALE dei pazienti a carattere estensiva-continuativa. Il significato di “cura” viene considerato in modo più allargato, comprendendo il principio del care e includendo quindi anche tutti gli interventi che permettano una migliore convivenza con la malattia cronica nelle varie attività della vita quotidiana. Alla diagnosi di malattia deve quindi accompagnarsi un attento inquadramento funzionale dei pazienti e delle loro potenzialità residue. L’obiettivo della terapia riabilitativa nelle malattie croniche degenerative quali l’atassia non può essere quello della guarigione, poiché non realistico, ma quello del recupero delle migliori possibili competenze. Troppe volte viene poco considerato un “risultato parziale” ma di fronte ad una persona affetta da patologia cronica l’obiettivo del “risultato totale” può ingannare e distrarre da risultati certamente più limitati ma accessibili (Fabris,1997).
La palestra dove ha sede il progetto nel tempo ha assunto un significato ben più rilevante del semplice “posto dove andare a fare fisioterapia”: è un luogo
volutamente “aperto” anche alla frequentazione dei caregiver ed è considerata da coloro che ne usufruiscono come uno spazio di incontro, di aggregazione, sentito particolarmente dai pazienti come un ambiente accogliente e rassicurante, quasi come una seconda casa.

Obiettivi della riabilitazione neuromotoria per l'Atassia:
1. **Migliorare l’equilibrio e la coordinazione**: Lavorare su esercizi specifici che stimolano l’equilibrio e la coordinazione può aiutare a rallentare il declino delle funzioni motorie. Questo può includere esercizi su superfici instabili, camminate controllate e l’uso di attrezzi come la palla medica.
2. **Rinforzo muscolare**: La perdita di forza muscolare è comune nelle persone con Atassia. Programmi di rinforzo mirati, attraverso esercizi di resistenza o l’uso di pesi leggeri, possono aiutare a mantenere la forza e l’energia muscolare necessaria per le attività quotidiane.
3. **Migliorare la mobilità**: Gli esercizi di stretching e mobilizzazione articolare sono essenziali per prevenire la rigidità e mantenere la gamma di movimento nelle articolazioni. Anche le tecniche di terapia manuale, come la mobilizzazione passiva, possono essere utili.
4. **Allenamento della postura**: Le persone con Atassia spesso sperimentano problemi posturali. L’allenamento posturale, che include esercizi per rafforzare i muscoli del tronco e migliorare l’allineamento corporeo, può ridurre il rischio di cadute e migliorare la stabilità.
L’atassia può rallentare il corpo, ma non il cuore di chi lotta ogni giorno.
Carlo
5. **Tecniche di compensazione**: Parte della riabilitazione neuromotoria consiste nell’insegnare tecniche di compensazione per adattarsi alle limitazioni fisiche. Questi metodi possono includere l’uso di ausili per la mobilità, come deambulatori o bastoni, o l’apprendimento di modi sicuri per eseguire attività quotidiane come vestirsi o salire le scale.
6. **Terapia occupazionale**: Integrata nella riabilitazione, la terapia occupazionale aiuta i pazienti a sviluppare abilità per le attività quotidiane, migliorando l’autosufficienza e l’autostima. Questo può includere l’adattamento degli ambienti domestici per renderli più sicuri e accessibili.
7. **Supporto psicologico e motivazionale**: La riabilitazione neuromotoria può essere impegnativa, e un approccio olistico che include il supporto psicologico aiuta i pazienti a rimanere motivati e a gestire l’impatto emotivo della malattia.